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IL RIENTRO DALLE FERIE AI TEMPI DEL COVID19

Il periodo di ferie estive giunge al termine, molti lavoratori italiani di ritorno dalle mete turistiche si apprestano a riprendere le proprie attività lavorative, ma il rischio sanitario connesso alla diffusione del nuovo coronavirus SARS-CoV-2 è ancora presente. Il Consiglio dei Ministri ha deliberato, il 29 luglio 2020, la proroga dello stato di emergenza sul territorio nazionale fino al 15 ottobre 2020.

Cosa bisogna fare quindi? Come devono agire Datori di Lavoro e Lavoratori al rientro dalle ferie? È obbligatorio sottoporsi a prelievi tramite tampone o esami sierologici? Facciamo un po’ di chiarezza.

Il DPCM 7 agosto 2020 prevede che possano essere disposte limitazioni per specifiche aree del territorio nazionale o specifiche limitazioni in relazione alla provenienza da specifici Stati e territori esteri.

Il Ministero della Salute, sul proprio sito dedicato al nuovo coronavirus, ha pubblicato alcune informazioni dedicate ai viaggiatori, tra cui i Paesi da e verso i quali sono liberamente consentiti gli spostamenti e le regole da seguire per chi fa rientro da specifici Stati.

Le singole Regioni potrebbero imporre a chi proviene da alcuni Stati o territori esteri il rispetto di particolari obblighi. Prima di partire per rientrare presso il proprio domicilio o residenza, si raccomanda di verificare eventuali disposizioni aggiuntive da parte delle Regioni di destinazione, contattandole direttamente o visitandone i rispettivi siti web.

A tal proposito segnaliamo il seguente link dove è possibile accedere ai siti web di ogni Regione:

http://www.regioni.it/regioni-online/

Nella regione Lazio, ad esempio, chi fa rientro da Grecia, Croazia, Spagna e Malta, come pubblicato in questa pagina oltre a quanto stabilito dal Ministero della Salute con l’Ordinanza del 12 agosto 2020

presentare un’attestazione di essersi sottoposti, nelle 72 ore antecedenti all’ingresso nel territorio nazionale, ad un test molecolare o antigenico, effettuato per mezzo di tampone e risultato negativo;

oppure

sottoporsi ad un test molecolare o antigenico, da effettuarsi per mezzo di tampone, al momento dell’arrivo in aeroporto, porto o luogo di confine, ove possibile, ovvero entro 48 ore dall’ingresso nel territorio nazionale presso l’azienda sanitaria locale di riferimento. In attesa di sottoporsi al test presso l’azienda sanitaria locale di riferimento si deve osservare l’isolamento fiduciario presso la propria abitazione o dimora.

inoltre:

comunicare immediatamente il proprio ingresso nel territorio nazionale al Dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria competente per territorio, anche se asintomatici.

segnalare con tempestività la situazione all’Autorità sanitaria, in caso di insorgenza di sintomi COVID-19, attraverso i numeri telefonici dedicati e sottoporsi ad isolamento fiduciario.

deve fare due cose:

  1. comunicarlo al numero verde 800.118.800 o attraverso l’app “Lazio Doctor Covid
  2. recarsi al drive-in per eseguire i test munito di tessera sanitaria e documento di viaggio.

Nella stessa pagina del sito regionale è consultabile un link con l’elenco dei Drive-in attivi.

Al rientro in Italia da Romania e Bulgaria, vige l’obbligo di isolamento fiduciario e sorveglianza sanitaria, è necessario compilare un’autodichiarazione e si può raggiungere la propria destinazione finale in Italia solo con mezzo privato (è consentito il transito aeroportuale, senza uscire dalle zone dedicate dell’aerostazione).

Segnaliamo infine il seguente link del ministero degli affari esteri e cooperazione internazionale http://www.viaggiaresicuri.it/

Ricordiamo che in assenza di un obbligo di legge, sottoporsi a test sierologico o tampone naso-faringeo è su base volontaria. Il Datore di Lavoro quindi può decidere di proporre i test ai propri lavoratori, ma questi ultimi non possono essere obbligati ad eseguirli.

Esistono tre tipologie di test:

  1. Test rapido su sangue con pungidito: dosaggio di IgG (infezione pregressa), IgM (infezione recente).
  2. Test sierologico su sangue: dosaggio di IgG e IgM, con un’attendibilità maggiore.
  3. Tampone naso-faringeo: si esegue se uno dei precedenti è positivo per verificare se l’infezione è in corso.

Se il lavoratore decide di sottoporsi ai test, dovrà comunicare i risultati tramite mail personale al medico competente, il quale, nel rispetto della privacy, valuterà le azioni successive da intraprendere.

Per avere maggiori informazioni o una consulenza specifica, cliccate qui per visualizzare i nostri contatti.